Se per caso vi è capitato di passare per la statale est (settentrionale siciliana) avreste visto un pazzo percorrerla avanti e indietro ininterrottamente. Non diro' più di questa strada ma vale la pena davvero percorrerla. Asfalto buono, non molto larga ma anche poco trafficata, almeno nei punti fuori dai centri dei paesi che tocca. Con un occhio alla strada e l'altro al panorama mozzafiato. Il mare è li vicino, vi separa da esso solo un parapetto e non c'è nemmeno un eccessivo dislivello, sembra quasi di poterlo toccare.
Dopo Cefalù mi inoltro nelle Madonie, alla ricerca di fresco e curve di montagna fino a raggiungere Castelbuono, famoso per i suoi dilci tipici. E' strano ma su questa curve siciliane non si incrocia nemmeno un motociclista e quei pochi che ci sono non usano salutare...
Se questa pagine risultano un po' appiccicaticce, è colpa dell'ottima granita limone e arancia che ho preso sul corso di Castelbuono. La granita l'ho presa nella pasticceria consigliata dalla guida, che sta su Corso Umberto (mi pare) e caso strano a fianco al mio tavolo c'è una famigliola moto alternativa, tutti dotati di tatuaggi distribuiti in varie parti del corpo: padre, madre e figlia.
La strepitosa giovane, bella e prorompente, mi guardava misteriosamente con due occhi da cerbiatta come per chiedere: "portami via con te... ". Ma non ho un secondo casco...
Vincenzo Consolo, lo scrittore, diceva che le donne siciliane, quelle contemporanee, si sono omologate con quelle del resto della penisola. L'affermazione è vera ma vale solo per il look, la moda, che inevitabilmente le ragazze di oggi seguono omogeneamente in tutta Italia. Diverso invece rimane il loro sguardo e il loro modo di fare. Rimane siculo in tutto e per tutto, la paura di guardarti e quelle frazioni di sguardi intensi e sfuggevoli che ti regalano, il loro incedere sicuro e sensuale. Le donne siciliane si distinguono e si riconoscono ancora.
Nonostante le nuvole minacciose, decido di proseguire verso l'interno e verso le montagne. Costeggiando il lato est delle Madonie arrivo fino a Nicosia. Prima si sale, poi si scende, ma appena siete vicini a Nicosia ve ne accorgete subito: le dorate colline che stanno ai piedi delle Caronie (monti Ebridi) ad un tratto si cospargono di lame di pietra, che sembrano essere piovute dal cielo ed essersi incastrate profondamente nella terra.
Ai piedi di una di queste lastre di roccia c'è Nicosia. Nella piazza principale (Piazza Garibaldi) c'è una "tavola calda" dove si gioca il picchetto e si discute di scommesse.
Poi dritto verso Mistretta, dove mi aspettano Marco, Marinalle, Dario, Ivan e gli altri amici che ho conosciuto con Serena nel capodanno del 2007. Li nel corso di Mistretta si passeggia incessantemente avanti e indietro, si incontrano persone che non si vedono da almeno un anno e in quell'occasione ognuno mostra agli altri i propri trofei di vita.
FM
Il blog di Federico Mercuri
sabato 11 agosto 2007
Diario siciliano, capitolo 3
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Sono nato il 28 settembre del 1973, sono stato allevato amorevolmente dai miei genitori Mario e Luciana in una ridente cittadina dei castelli romani, al secolo Albano Laziale, insieme alle mie due sorellone Cristina e Laura. Vivo a Roma dal 2007.
Mi sono laureato in filosofia alla sapienza di Roma nel 2002 e dal 2002 mi occupo di comunicazione sui nuovi media.
Qualora foste interessati questo è il mio CV.
Qui trovate alcune interviste, servizi e reportage video che ho realizzato.
Qui trovate alcuni dei miei articoli
Questa è la pagina della mia band: i MADENITA
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