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Il blog di Federico Mercuri

mercoledì 9 agosto 2006

Diario di bordo 09/08/2006 - Daniele

Calvi - Cap Corse 280Km

Si parte come sempre piuttosto presto, perchè le giornate, quando si viaggia in vacanza, sembra sempre non siano abbastanza lunghe per contenere la voglia di libertà e divertimento.La meta odierna è Nonza, sul versante occidentale del ditone corso. Paolo e Fabri si muovono con la macchina e ci diamo appuntamento a St. Florent.Sono le 10.30 e i primi Km si snodano sotto i pneumatici delle nostre moto. Senza quasi accorgercene passiamo il tratto più trafficato dell'Ile Rousse e ci avvicinaimo al primo atteso obiettivo...Il "deserto" des Agriates non è un vero e proprio deserto. Forse deve il suo nome all'assenza quasi completa di vegetazione ad alto fusto, ma abbonda di cespugli di macchia corsa, ginepri, mirti, corbezzoli.Sistemiamo con cura la video camera sul manubrio dell'Harley per girare delle carrellate laterali.Il "deserto" è affascinante sin da subito: presenta un continuo dolce saliscendi unito ad una tortuosa sequenza di curve che sembra non finire mai. L'asfalto è ottimo e le moto corrono senza imprevisti. Come sempre non ci sono guard-rail... il bordo della carreggiata conduce sempre ad uno scosceso dirupo, fino in fondo alle valli. Alcuni tratti sono veramente mozzafiato. Io e Sandro andiamo allegramente come in una piccola pista, solo che le vie di fuga non ci fanno osare troppo...Arriviamo a St. Florent quasi all'ora di pranzo, sulla piazza del paese incontriamo due colleghi di Fede e Sandro (Luca e Giusy n.d.r.) che ci raccontano qualcosa sulla spiaggia di Nonza e su una cava di amianto che la rende poco frequentata nonostante sia bellissima.La curiosità prende il sopravvento, un rapido caffè e siamo già in sella! Percorriamo i 20Km che ci separano dalla spiaggia in un lampo: Nonza è un piccolo borgo appoggiato su uno sperone di roccia, e domina dall'alto una larghissima distesa di ciottoli scuri. Il colpo d'occhio sulla spiaggia è sorprendente, molti hanno usato questa grande tela scura per disegnare con ciottoli bianchi sagome della Corsica o per lasciare messaggi ai visitatori che si affacciano dall'alto; c'è anche un appropriato "CAMPIONI DEL MONDO".Scendiamo in riva al mare per un meritato bagno, milioni di sassi levigati formano una tavolozza dove il nero si mescola a ogni possibile tonalità di verde. L'acqua è fresca e cristallina.Sono le 16.00 quando, anzichè tronare verso Calvi, decidiamo di proseguire verso Cap Corse e fareil giro del ditone...La strada è terribile: stretta e sconnessa fino all'inverosimile. Alcuni tratti sono in costruzione e la carreggiata è strettissima. Alla nostra sinistra, a un metro dalle nostre moto, la roccia piomba per centinaia di metri fino al mare.Arriviamo a Pino dopo un'ora e soli 40Km. Ho i polsi distrutti dalle sconnessioni. Sosta benzina e via, ancora più su, verso l'estremità del capo, fin dove la strada attraversa il dito per passare alla costa orientale, il punto più a nord della Corsica raggiungibile senza fuoristrada.Il panorama grazie al sole che inizia il suo tuffo nel mare è appagante e mozzafiato.La costa est a quest'ora è già in ombra e la strada continua ad essere pessima.Dall'alto scorgiamo il porto di Macinaggio, e dal verde dei boschi sbuchiamo sulla strada costiera, sempre a picco sul mare, ma per fortuna, asfaltata di recente.La D81 ci porta fino a Bastia in un susseguirsi di piccoli paesiallungati come la strada che li attraversa. Comincia a fare buio e la D81 nel tratto da Bastia a St. Florent ci regala un'altra piccola e cromatica sorpresa. Mentre scendiamo in picchiata per i tornanti, il sole fa brillare tenuemente il costone della montagna. Tutto si illumina di riflessi rossi.Percorriamo nuovamente il deserto. Io e Sandro ci esibiamo in una serrata rincorsa fra tornanti, resi color amaranto dal tramonto: è una pista galleggiante, oltre l'asfalto c'è il vuoto.Arriviamo in fondo con l'adrenalina che scorre a fiumi e le gomme rese bollenti dalle pieghe. Ora più che la stanchezza si fa sentire la fame. Ci affrettiamo a tornare a Calvi per rilassarci un po'.Abbiamo tutti addosso i segni di questa fantastica giornata. Che siano i piccoli dolori agli avambracci, o le meravigliose fotografie dei paesaggi corsi non importa, mentre divoriamo la cena siamo tutti d'accordo: un'altra favolosa tappa di questo viaggio.

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Sono nato il 28 settembre del 1973, sono stato allevato amorevolmente dai miei genitori Mario e Luciana in una ridente cittadina dei castelli romani, al secolo Albano Laziale, insieme alle mie due sorellone Cristina e Laura. Vivo a Roma dal 2007.
Mi sono laureato in filosofia alla sapienza di Roma nel 2002 e dal 2002 mi occupo di comunicazione sui nuovi media.
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